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2023-02-16 15:42:48 By : Ms. Nina Cai

Come il film "Caccia al ladro" di Alfred Hitchcock, con Cary Grant detto "il gatto" e Grace Kelly. I ladri agivano come perfetti professionisti. Silenziosi. Capaci di agire senza usare violenza, quando le vittime, spesso in casa c’erano anche dei bambini, stavano dormendo. E le vittime – il più delle volte turisti stranieri, solo al mattino si accorgevano di quello che era accaduto. Anzi è capitato anche che sia stata la Polizia a informarli del furto perché questo era stato compiuto nelle dependance della villa. Due fantasmi insomma questi due albanesi arrestati ieri mattina. Che sapevano non solo come agire, ma anche come piazzare la preziosa refurtiva che, in taluni casi, prima di essere rivenduta, veniva occultata nei pressi di casolari abbandonati ai margini della ferrovia, insieme agli attrezzi da scasso, per poi essere prelevata in sicurezza in un secondo momento. In altri casi, veniva scaricata a casa dei due, prima di essere definitivamente portata in Albania.

Per non agevolare il rintraccio della refurtiva, gli spostamenti verso l’Albania, che avvenivano mediamente ogni 15-20 giorni, venivano diversificati ricorrendo a qualsiasi mezzo di trasporto, aereo, nave e auto, sia attraverso la frontiera di Trieste, sia in autostrada fino a Bari, per poi imbarcarsi a bordo della nave. E proprio in occasione di uno di questi viaggi, il 18 luglio 2022, è scattato il primo decisivo blitz da parte degli investigatori. Sapendo che una delle auto segnaate si trovava sull’A4 verso il confine con la Slovenia, in piena notte gli agenti della Squadra Mobile hanno segnalato l’auto alla Stradale che ha fermato e controllato il veicolo. A bordo c’erano tutti e due gli albanesi sospetti. Nell’abitacolo la polizia ha trovato una spropositata quantità di oggetti rubati (scarpe Hogan, borsa Chanel, due pochette ed una cintura Luis Vuitton, abbigliamento di marca, scarpe Icon, trolley rivestito in pelle pregiata, occhiali da sole Ray-Ban, zaino Jan Sport, bracciali ed accessori per telefoni, persino un documento di una delle vittime).

In considerazione del fatto che le misure, e la tipologia di abbigliamento rinvenuto sull’auto, non si attagliavano ai due albanesi, le pattuglie procedevano al sequestro e alla conseguente denuncia per ricettazione. Il successivo meticoloso lavoro di ricostruzione di tutte le denunce sporte nei giorni immediatamente antecedenti al controllo presso gli uffici di Polizia e dei Carabinieri della provincia di Lucca ha permesso agli investigatori di individuare tutte le vittime e restituire gli oggetti rubati.

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