La diretta dai mercati | Il Ftse Mib chiude positivo (+0,13%). In testa Prysmian, Stellantis e Ferrari - MilanoFinanza News

2023-02-16 14:46:24 By : Mr. bo zhang

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Dopo una seduta all’insegna della volatilità, Milano riesce a spuntare un rialzo dello 0,13% a 27.534 punti. Terminano sopra la parità anche le altre piazze europee: Londra avanza dello 0,54%, Francoforte dello 0,84% e Parigi dell’1,21%. Nell’arco della seduta, il Ftse 100 britannico ha sfondato la soglia degli 8.000 punti, aggiornando i massimi storici degli ultimi giorni, per poi ritrattare a 7.997,83 punti. «Se gli investitori iniziassero a scontare un approccio più accomodante da parte della Bank of England il movimento al rialzo dell’indice potrebbe continuare», ha spiegato Walid Koudmani, chief market analyst di Xtb. Allo stesso tempo però un allentamento della stretta monetaria rischia di pesare sulla sterlina, già debole contro il dollaro. Negli Stati Uniti Wall Street prosegue contrastata.

Da Roma intanto arriva la notizia che il ministro dell’Economia ha affidato a  Deutsche Bank, Jp Morgan, Nomura, Société générale e UniCredit un mandato per collocare un nuovo Btp benchmark a 30 anni con scadenza a ottobre 2053. Sempre sul fronte obbligazionario, il rendimento del Btp a dieci anni sale al 4,327% e il pari durata tedesco al 2,471%. Al termine delle negoziazioni lo Spread Btp/Bund si porta così a 185 punti.

All’indomani dei conti, Tim ha chiuso con un +0,67% dopo una mattinata di rialzi e un pomeriggio più cauto. Nella conference call con gli analisti il ceo Pietro Labriola ha evitato di sbilanciarsi sul dossier della rete unica, rimandando ogni precisazione al cda del 24 febbraio, che valuterà l’offerta di Kkr.

È salita del 3,06% a 4,17 euro Anima Holding dopo che Mediobanca, in qualità di intermediario per conto di Fsi Holding 2, ha concluso l’acquisto di 24.979.358 azioni ordinarie al prezzo di 4,35 euro, pari a circa il 7,2% del capitale. Fsi ha precisato che non intendo promuove un’opa sulla società nei prossimi 12 mesi.

Rialzo dell’1,89% per Pirelli. Secondo alcune indiscrezioni di stampa Sinochem Holdings starebbe valutando la possibilità di vendere la sua quota del 37% o parte di essa.

Azimut Holding, invece, ha perso terreno. Il titolo ha lasciato sul terreno il 2,42% a 22,61 euro dopo che Timone Fiduciaria ha venduto 1.260.000 azioni ordinarie della società a investitori istituzionali, pari a quasi lo 0,9% del capitale, per 22,35 euro.

Intanto, sul mercato delle materie prime scivolano i futures sul petrolio (-1,5% il Brent a 84 dollari al barile, -1,8% il Wti a 77 dollari) dopo un corposo aumento settimanale delle scorte statunitensi e un inaspettato rallentamento delle attività delle raffinerie. La scorsa settimana, le scorte di petrolio negli Stati Uniti sono aumentate di 16,283 milioni di barili a 471,394 milioni di unità, secondo i dati diffusi dal dipartimento dell’Energia, contro attese per un +0,8 milioni di barili. 

Alle 15:40 Milano oscilla intorno alla parità e le altre piazze europee rallentano la corsa dopo l’apertura negativa di Wall Street. Gli investitori stanno ancora digerendo i contrastanti dato macro: l’ultimo rapporto sulle vendite al dettaglio ha battuto le attese, la produzione industriale di gennaio è rimasta sostanzialmente invariata rispetto al mese precedente a 103 punti e solo ieri il dato sull’inflazione di gennaio è risultato in calo ma meno del previsto.

A Piazza Affari intanto pesano Azimut, Italgas e Saipem, mentre il settore auto spunta un rialzo di oltre l’1%, con Ferrari e Stellantis in pole position.

L’Europa fatica a trovare una bussola con i futures di Wall Street ancora negativi, nonostante la pubblicazione del dato sul settore manifatturiero Usa ben oltre le attese. Alle 14:30 Milano scivola leggermente in territorio negativo (-0,05%) a 27.485 punti, Londra si ferma sulla parità, mentre Francoforte sale di mezzo punto e Parigi dell’1%. Intanto, dall’altra parte dell’oceano, i futures sugli indici americani perdono lo 0,4%. A Piazza Affari pesano Azimut e Italgas, in calo di oltre il 3%.

L’Empire State Manufacturing Index – che monitora l’andamento del settore manifatturiero dell’area di New York – si è attestato a -5,8 punti, stupendo il consenso degli economisti che vedeva il dato a -18 punti. La lettura di febbraio è lontana anche dal dato di gennaio pari a -32,9 punti, il minimo dell’ultimo anno. Battono le stime degli esperti anche le vendite al dettaglio dello scorso mese, in aumento del 3%, contro le attese di +1,9%.

Proseguono in frazionale rialzo le Borse europee (+0,46% il Dax, +1,29% il Cac40, +0,13% il Ftse100 e +0,09% a 27.521 punti il Ftse Mib alle 13:15 sostenuto dagli industriali come Pirelli, Campari, STM, Stellantis e Amplifon e nel comparto del lusso da Moncler) anche se la produzione industriale nell'area euro si è contratta dell'1,1% su base mensile e dell'1,7% a livello annuale a dicembre. Il dato congiunturale ha deluso il consenso degli economisti che si aspettavano una discesa dello 0,8% mese su mese. Mentre la lettura di novembre è stata rivista a +1,4% mese su mese e a +2,8% anno su anno. Invece lato Usa, nella settimana al 10 febbraio l'indice che misura il volume delle richieste di mutui negli Stati Uniti è sceso del 7,7% rispetto alla settimana precedente a 230,4 punti. I futures di Wall Street scendono (-0,14% quello sul Dow Jones e -0,19% quello sul'S&P500), flette anche il rendimento del Treasury Usa 10 anni al 3,75%. Viceversa, quello del Btp 10 anni sale al 4,24% con lo spread in aumento a quota 181 punti base.

Allungano il passo i mercati azionari europeo, non Londra (-0,02%). Il Dax avanza dello 0,46%, il Cac40 dell’1%, l’Ibex dello 0,43% e il Ftse Mib dello 0,29% a 27.577 punti alle 10:35 con Amplifon, Moncler, Pirelli e Tim su di giri. Dopo l‘inflazione Uk, calata più del previsto su base mensile, quella armonizzata spagnola, nella lettura finale di gennaio, è scesa dello 0,4% a livello mensile. Il dato su base tendenziale è invece cresciuto del 5,9%, leggermente al di sopra del 5,8% previsto dal consenso degli economisti. L’euro resta in ribasso sul dollaro a 1,072 (-0,06%). Lo spread Btp/Bund si conferma a 179 punti base con il rendimento del Btp 10 anni andato sotto il 4,2% al 4,19%. 

Secondo il componente del board della Bce, Pablo Hernandez de Cos, l'inflazione nell'area dell'euro potrebbe scendere più rapidamente di quanto si pensi, visti i numerosi sviluppi positivi degli ultimi mesi, ma le passate impennate dei prezzi e la rigidità del mercato del lavoro potrebbero ancora esercitare pressioni al rialzo sui prezzi sottostanti nel breve periodo, ha spiegato de Cos. "I dati recenti sull'inflazione nell'area dell'euro e su alcune delle sue principali determinanti sono piuttosto incoraggianti, ma la situazione generale richiede ancora cautela", ha detto De Cos, menzionando i possibili effetti della riapertura cinese, la tenuta dell'economia dell'area dell'euro e la trasmissione delle decisioni di politica monetaria della Bce. "Tutti questi aspetti dovranno essere valutati nell'ambito dell'esercizio di proiezione in corso in vista della nostra riunione di marzo", ha concluso.

Le Borse europee sono poco mosse in avvio di seduta (+0,07% il Dax, +0,08% il Cac40, -0,14% il Ftse100 e -0,09% a 27.472 punti il Ftse Mib), mentre cercano ancora di interpretare il dato di ieri, 14 febbraio, sull’inflazione Usa che a gennaio è scesa meno delle attese. Importanti saranno le prossime dichiarazioni degli speaker del Fomc, “che aiuteranno a far capire, alla luce del dato di ieri, quanta volontà ci sia da parte della banca centrale statunitense di correggere la rotta o confermare la narrazione. Non dimentichiamo che il target del 2% dell’inflazione, secondo Jerome Powell, è atteso non prima della fine del 2024”, ha fatto presente Fabrizio Barini di Integrae Sim. "La prospettiva, quindi, è che i tassi resteranno ancora elevati per parecchio tempo e che ci saranno almeno altri 2-3 rialzi di 25 punti base sino all’obiettivo del 5,25%”.

Altro dato sull'inflazione, questa volta della Gran Bretagna, calata dello 0,6% su base mensile, mentre è aumentata del 10,1% a livello annuale a gennaio. Gli economisti avevano previsto una discesa dello 0,4% mese su mese e un incremento del 10,3% anno su anno. L'inflazione core è poi scesa dello 0,9% mese su mese ed è aumentata del 5,8% anno su anno (-0,5% mese su mese e +6,2% anno su anno la stima del consenso degli economisti).

La Bce potrebbe aumentare i tassi di interesse al di sopra del 3,5% e probabilmente non li taglierà quest’anno, secondo quanto ha detto Gabruiel Makhlouf, governatore della Banca d’Irlanda. L’ultimo ritocco verso l’alto è atteso nella riunione di giugno, quando saranno anche pubblicati i dati di previsione su crescita e inflazione nell’eurozona. Dopo il risultato delle elezioni regionali, che ha rafforzato il Governo Meloni, il rendimento del Btp 10 anni cala di poco al 4,21% con lo spread a 179 punti.

Sul listino milanese Tim, che ha chiuso il 2022 con ricavi ed ebitda superiori alla guidance, sale dell’1,21% a 0,3 euro. Il cda il 24 febbraio deciderà in merito all'offerta non vincolante ricevuta da Kkr per una partecipazione nella rete, ma resta aperto a "valutare ogni eventuale alternativa che dovesse nel frattempo concretizzarsi". Invece,  Mediobanca (-0,62% a 10,345 euro), in qualità di intermediario per conto di Fsi Holding 2, ha concluso l'acquisto di 24.979.358 azioni ordinarie di Anima Holding (+5,29% a 4,26 euro), pari a circa il 7,2% del capitale, attraverso una procedura di reverse accelerated bookbuilding. Il corrispettivo per l'acquisto è pari a 4,35 euro per azione, per un esborso complessivo di circa 108,7 mln. Fsi non intende promuovere alcuna offerta pubblica d'acquisto nei prossimi 12 mesi. Mentre Timone Fiduciaria – in esecuzione del mandato ricevuto da 1.046 partecipanti al Patto di sindacato Azimut Holding - ha concluso con successo la cessione dello 0,90% del capitale a un prezzo di 22,35 euro per azione ordinaria (-3,58% a 22,34 euro), in seguito a una procedura di bookbuilding accelerato. E se la vendita degli asset di Enel (+0,13% a 5,387 euro) in Romania sta procedendo "nella giusta direzione" e un accordo è atteso prima della fine di giugno, come ha detto a Reuters il ceo del gruppo, Francesco Starace, Snam (-0,27% a 4,786 euro), come riportato da Mf-Milano Finanza, sta studiando un bond convertibile per vendere la sua quota in Italgas. La società, nella mattina del 15 febbraio, ha precisato in una nota «di non aver intrapreso alcuna azione in relazione alla quota Italgas detenuta. Ipotesi su operazioni finanziarie avviate sono a oggi prive di fondamento».

Borse europee attese in calo (-0,28% il future sull’Eurostoxx50) all’indomani della chiusura contrastata di Wall Street, mentre stamani le borse asiatiche sono scese. I futures di Wall Street calano (-0,41% quello sul Dow Jones e -0,54% quello sull’S&P500) dopo che l’inflazione Usa di gennaio, pur in riduzione rispetto a dicembre (6,4% contro 6,5%), è risultata più elevata rispetto alla stima del consenso degli economisti che si aspettavano una discesa al 6,2%. Non particolarmente bene nemmeno l’inflazione core, che ha registrato un aumento dello 0,4% su base mensile (+0,4% anche a dicembre), mentre il dato tendenziale è aumentato del 5,6% (5,5% a dicembre).

Tradotto: “i tassi Usa rimarranno in squilibrio per tutto il 2023 e comunque fintanto che la crescita dei prezzi non sarà definitivamente domata”, ha spiegato Antonio Tognoli di cfo Sim. “Non crediamo, quindi, che il presidente della Fed, Jerome Powell, molli tanto velocemente la presa. I tassi continueranno ad aumentare, sebbene con una dinamica diversa rispetto a quella del 2022, con il tasso di arrivo che potrebbe collocarsi tra il 5-5,25% a cavallo tra il primo e il secondo trimestre e lì rimanere per la rimanente parte del 2023”.

Giornata ricca di dati macro, soprattutto Usa. Alle 08:00 l’indice dei prezzi al consumo a gennaio della Gran Bretagna (precedente: +0,4% mese su mese; +10,5% anno su anno; consenso: -0,4% mese su mese; +10,3% anno su anno), alle 09:00 l’indice dei prezzi al consumo armonizzato a gennaio della Spagna (preliminare: +5,8% anno su anno; consenso: +5,8% anno su anno) e la bilancia commerciale totale a dicembre dell’Italia (precedente: 1,4 miliardi di euro).

Poi alle 13:00 l’indice settimanale richieste mutui degli Stati uniti (precedente: +7,4% a 249,5 punti), alle 14:30 l’indice Empire Manufacturing a febbraio (precedente: -32,9 punti; consenso: -24 punti), le vendite al dettaglio a gennaio sempre in Usa (precedente: -1,1% mese su mese; consenso: +0,9% mese su mese), alle 15:15 l’impiego di capacità produttiva a gennaio (precedente: 78,8%; consenso: 79%), la produzione industriale a gennaio (precedente: -0,7% mese su mese; consenso: +0,4% mese su mese), alle 16:00 le scorte delle imprese a dicembre (precedente: +0,4%), l’indice mercato immobiliare Nahb (precedente: 35 punti) per chiudere alle 16:30 con le scorte settimanali di petrolio (precedente: +2,423 milioni a 455,111 milioni).

Petrolio che amplia le perdite della vigilia e fotografa il Wti a 78,20 dollari al barile (-1,09%) e il Brent a 84,72 dollari al barile (-1%) in quanto l'aumento delle scorte di greggio negli Stati Uniti, molto più consistente del previsto, e le aspettative di ulteriori rialzi dei tassi di interesse hanno alimentato le preoccupazioni sulla prospettiva di una domanda di carburante più debole e di una recessione economica. Le scorte di greggio degli Stati Uniti sono aumentate di circa 10,5 milioni di barili nella settimana conclusasi il 10 febbraio, secondo i dati dell'American Petroleum Institute (API) di martedì 14 febbraio. Gli esperti si aspettavano un aumento di 1,2 milioni di barili. 

"I dati dell'API hanno messo sotto pressione il mercato petrolifero, poiché questa sarebbe l'ottava settimana di aumento delle scorte", hanno dichiarato gli analisti di Haitong Futures. A pesare sui prezzi del greggio è stato anche l'annuncio del Dipartimento dell'Energia degli Stati Uniti di vendere 26 milioni di barili di petrolio della riserva strategica nazionale, che è già al livello più basso da circa quattro decenni. Il tutto mentre l’Opec ha alzato le previsioni di crescita della domanda globale di oro nero per il 2023, nella sua prima revisione al rialzo da mesi, sulla scia della riapertura della Cina, viceversa ha ridotto le previsioni di offerta dei principali produttori non-Opec, indicando un mercato più rigido. Vendite anche sull’oro 8-0,65% a 1.853 dollari l’oncia). Si ricorda, inoltre, che oggi, 15 febbraio, entra in vigore il price cap sul gas a 180 euro a megawattora, in linea con le richieste di Italia, Grecia, Polonia e Belgio che chiedevano un tetto inferiore a 200 euro. Un limite superiore rispetto al costo attuale del gas, pari a 53 euro a megawattora. In campo valutario, invece, l’euro perde terreno nei confronti del dollaro: -0,23% a 1,07081.

Sul listino milanese focus su Tim che ha chiuso il 2022 con ricavi ed ebitda superiori alla guidance. Il cda il 24 febbraio deciderà in merito all'offerta non vincolante ricevuta da Kkr per una partecipazione nella rete, ma resta aperto a "valutare ogni eventuale alternativa che dovesse nel frattempo concretizzarsi". Invece,  Mediobanca ha avviato, in qualità di intermediario, una procedura di reverse accelerated bookbuilding per rilevare una quota di Anima tra il 7% e il 9%. La merchant bank guidata da Alberto Nagel ha agito per conto di un investitore finanziario che, secondo fonti finanziarie citate da Mf-Milano Finanza, potrebbe essere Fsi, il fondo di private equity di Maurizio Tamagnini. Non è comunque previsto il lancio di un’opa per 12 mesi. Mentre Timone Fiduciaria – in esecuzione del mandato ricevuto da 1.046 partecipanti al Patto di sindacato Azimut Holding - ha avviato un'operazione di cessione dello 0,90% del capitale mediante un processo di bookbuilding accelerato rivolto a investitori istituzionali qualificati. E se la vendita degli asset di Enel in Romania sta procedendo "nella giusta direzione" e un accordo è atteso prima della fine di giugno, come ha detto a Reuters il ceo del gruppo, Francesco Starace, Snam, come riportato da Mf-Milano Finanza, sta studiando un bond convertibile per vendere la sua quota in Italgas. La società, nella mattina del 15 febbraio, ha precisato in una nota «di non aver intrapreso alcuna azione in relazione alla quota Italgas detenuta. Ipotesi su operazioni finanziarie avviate sono a oggi prive di fondamento». (riproduzione riservata)  

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