Come rendere più pulita l'aria che i bambini respirano in casa

2023-02-16 15:54:46 By : Mr. Johnson Chen

L'inquinamento dell'aria non è un problema che possiamo chiudere fuori dalla porta, anzi. Negli spazi interni la qualità dell’aria può essere da due a cinque volte peggiore che all'esterno. Molti bambini, soprattutto i più piccoli, è proprio in casa che trascorrono oltre il 90% del loro tempo.

L'inquinamento dell'aria non è un problema che possiamo chiudere fuori dalla porta, anzi. All'interno può rivelarsi persino peggiore che all'esterno, i livelli di inquinanti presenti nell’aria possono essere da due a cinque volte superiori. E molti bambini, soprattutto i più piccoli, è proprio in casa che trascorrono oltre il 90% del loro tempo. Le case moderno sono spesso ad alta efficienza energetica (ben sigillate) e quindi con poca ventilazione, che invece è necessaria per garantire una qualità dell'aria interna elevata. Inoltre, i bambini trattengono più inquinanti atmosferici in relazione al loro peso corporeo e l'aria inquinata ha un impatto maggiore su di loro perché il loro sistema respiratorio è ancora in via di sviluppo e non riesce a gestire ed eliminare le tossicità come fa invece l'organismo di una persona adulta. I bimbi possono, quindi, iniziare ad avere reazioni avverse all'aria di casa, in particolare in prossimità di peluches, tappeti, vernici, materiali per la pulizia, materassi e mobili, muffe o polline. I sintomi di una cattiva qualità dell'aria possono essere scambiati anche per dei banali raffreddori, ma non lo sono: troviamo infatti tosse, starnuti e lacrimazione, ma anche congestione nasale, mal di testa e affaticamento. Che fare quindi, per migliorare la qualità dell'aria all'interno del luogo in cui viviamo? In tutta la casa sono molte le fonti di inquinamento, ma la stanza in cui dormono i bambini è probabilmente la più importante da tenere fresca e pulita dal momento che la fase del sonno è quella in cui i loro corpi letteralmente si rigenerano: quando un bimbo si addormenta, il suo organismo entra in una modalità che funge da “recovery”, perché il suo sistema immunitario si mette al lavoro per sbarazzarsi di ogni impurità. È difficile, tuttavia, "disintossicarsi" se un ulteriore carico di tossine circola nell'aria della camera da letto: una stanza dove spesso i bambini passano anche molto tempo durante il giorno. Ridurre l'inquinamento dell'aria interna in camera da letto è innanzitutto fondamentale perché neonati e bambini dormano bene e crescano meglio. In tal senso sarebbe bene anche dotarsi di un materasso che non contenga materiali tossici - facendo attenzione a leggere accuratamente le etichette -, tenendo presente che la maggior parte dei telai di letti, lettini, culle, fasciatoi, cassettiere, armadi e librerie è realizzata con prodotti in legno composito o pressato che emettono formaldeide o contiene vernici o pitture che liberano a loro volta altre tossine nell'aria. La formaldeide, in particolare, è una molecola molto tossica utilizzata nei processi sanitario-industriali e in quelli edili o manifatturieri e si trova pressoché ovunque. Alex Knox, il Vice Presidente per la categoria Environmental Care di Dyson, afferma che “la tendenza della formaldeide al degassamento fa sì che possa accumularsi e passare inosservata per anni nelle nostre abitazioni”. In tal senso anche l'umidificatore va scelto con cura: “gli umidificatori senza un sufficiente trattamento dell'acqua possono diffondere nell'aria goccioline di acqua inquinata”.

Se possibile, tutti i mobili dovrebbero essere in legno massello e con finiture naturali e occorre tenere iper pulito il tappeto, di qualunque materiale esso sia, trattandosi di un altro grande diffusore di sostanze tossiche. Per ridurre gli allergeni e le tossine in casa e soprattutto nella cameretta dei bambini basta acquistare un purificatore d'aria che riduca allergeni, odori, virus, gas e sostanze chimiche, magari accompagnandolo a dei copri cuscini e copri materassi lavabili e in cotone biologico. A questo proposito, è importante anche ridurre l'umidità dell'ambiente al di sotto del 50% (sia in inverno che in estate) per tenere sotto controllo la crescita delle muffe invisibili e, infine, è raccomandabile lavare tutta la biancheria del letto una volta a settimana e passare l'aspirapolvere due volte a settimana con un apparecchio ben funzionante, meglio se dotato di filtro HEPA sigillato - altrimenti c'è il rischio di diffondere ulteriormente i batteri - e aprire le finestre ogni giorno per una buona ventilazione. Le questioni dell'umidità e della ventilazione non vanno sottovalutate: l'umidità di una casa perennemente chiusa permette ai batteri di proliferare (ecco il perché di tutti i raffreddori invernali!) e la poca ventilazione fa ristagnare l'aria alimentandone la cattiva qualità. Pochi mesi fa Dyson ha lanciato il primo purificatore, umidificatore e ventilatore che rileva (e distrugge) la formaldeide. Un “tre in uno” nato in risposta ai crescenti livelli di inquinamento dell'aria interna delle nostre case e alla maggiore attenzione che poniamo rispetto all'igiene, all'indomani della pandemia - non è un caso, infatti, che Dyson abbia intrapreso uno dei più ampi studi sulla qualità dell’aria durante il lockdown. Si chiama Purifier Humidify+Cool Formaldehyde e combina il sensore Dyson per la formaldeide con la tecnologia UV-C in grado di rimuovere il 99,9% dei batteri nell’acqua per un’umidificazione igienica. Questo particolare modello dispone anche di un sistema di filtrazione HEPA H13 completamente sigillato: infatti, nonostante alcuni purificatori siano dotati di sistemi di filtrazione HEPA, se questi non sono adeguatamente sigillati, rischiano di disperdere nuovamente gli inquinanti nell'aria che respiriamo. Inoltre, gli impianti moderni di condizionamento dell’aria e il riscaldamento centralizzato possono rendere l’aria secca, per questo gli umidificatori sono una valida soluzione contro questo problema all'interno delle case, facendo tuttavia particolare attenzione al tipo di filtri e serbatoi nel momento della scelta. Questi due componenti, infatti, qualora sporchi, possono generare rapidamente batteri e muffe, liberandoli nell'atmosfera insieme al vapore acqueo.

Oltre a dedicarsi allo sviluppo dei prodotti, Dyson collabora con enti di ricerca e istituzioni accademiche per sensibilizzare sull'importanza della qualità dell'aria a livello globale. In virtù di ciò, nel 2019, gli ingegneri Dyson hanno sviluppato lo zaino Dyson AQ per il progetto Breathe London Wearables, durante il quale 250 scolari hanno indossato questo zaino dotato di sensori di particelle e gas, GPS e un pacco batterie per monitorare la loro esposizione all'inquinamento durante i viaggi da e verso la scuola.

I dati continuano a sostenere ulteriori ricerche sulla qualità dell'aria e, dopo lo studio, il 31% dei bambini partecipanti ha cambiato il proprio percorso verso la scuola o il mezzo di trasporto per minimizzare l'esposizione all'inquinamento. Da allora lo zaino Dyson Air Quality è stato usato in più di 14 città in tutto il mondo per educare gli individui sulla loro personale esposizione alla qualità dell'aria, come parte del progetto Dyson Investigates Air Quality: Lockdown project.